03 Maggio 2024

DUE CHIACCHIERE CON...MANUEL BAGNI

21-01-2022 15:35 - Giovanili Stagione 2021-22
Due chiacchiere con...Manuel Bagni, coach dell'Under 13 e allenatore in seconda in serie B2.

Come valuti quest'inizio del campionato Under 13?

«Sicuramente stimolante per le ragazze che vogliono mettersi in gioco. Noi abbiamo un gruppo molto corposo in questa fascia e abbiam optato per fare due squadre. Peccato che lo stop abbia fermato l'attività nel momento in cui iniziavamo a raccogliere qualcosa. Non è però il momento di piangersi addosso. Noi allenatori rimaniamo comunque aperti di mentalità e nei gruppi senza interrompere le interazioni tra ragazzi. Più che altro si deve pensare a come riorganizzare i corsi, ma la società sta lavorando bene. Dobbiamo che è un periodo di transizione dove il gioco è più semplificato così come anche le acquisizioni tecniche nei fondamentali».

Tra le avversarie?

«Sicuramente la squadra più avanti è il Monsummano, specializzato nel settore giovanile. A questi livelli dipende molto come imposti il lavoro. Noi puntiamo ad avere una buona Under 14 e creare un gruppo tra il 2009 e il 2010 anche se non è il periodo storico per lavorare molto sull'agonismo. Credo che al momento infatti i ragazzi debbano intanto ritornare a fare sport e venire in palestra».

«Questa pandemia infatti ha fermato anche le interazioni tra ragazzi che si stancano sempre più facilmente mentre fanno attività sportiva. Questo si ripercuoterà sul loro futuro. Mi dispiace che i genitori si stiano rivolgendo soltanto verso sport totalmente all'aperto, ma comunque tutto è positivo quando si cerca di far fare sport ai propri figli».

Come gestisci l'impegno tra giovanili e prima squadra?

«Stando tanto in palestra, entrando la mattina e uscendo la sera (ride, ndr). Ogni gruppo comunque ha le sue esigenze perché da essere in Prima Squadra il portavoce del lavoro organizzativo che fa Alessandro, ai piccoli è affascinante insegnare. Forse è più difficile insegnare con le grandi perché se "formi" male una bambina puoi fare dei danni incredibili, ma non ti contesta. Invece non puoi andare con le idee non chiare ad insegnare qualcosa di sbagliato ad un adulto perché potrebbe contestarti».

Cos'è cambiato in 30 anni in Manuel Bagni?

«Se nella pallavolo sono cambiati i palloni, il fondo, il numero degli atleti che puoi allenare, in me è cambiato poco perché almeno la passione in palestra non l'ho persa: non puoi starci 8 ore senza passione. Anche quando mi rilasso penso a quello che posso fare, che posso migliorare. Le innovazioni tecnologiche ci hanno migliorato, specialmente se ripenso alle tempistiche per inviare una vhs agli allenatori in cui impiegavo dei giorni. Ora bastano pochi minuti e invii un video tramite i social. Sul piano degli atleti credo che ora si possa migliorare anche dopo i 14 anni, limite che un tempo veniva messo come linea di miglioramento».

Cosa non sopporti della pallavolo?

«Mah, sono un tipo che non sopporta qualcosa spesso va altrove, non si innervosisce più di tanto (ride, ndr). Però se devo trovare una cosa che odio sono le squadre che devono vincere per forza e non imparare. Ho visto bambine che entrano, sbagliano un pallone e vengono subito tolte. Spesso le scelte che fanno i grandi ricadono pesantemente sui giovani».

Tornando allo scorso anno, che emozione è stata la promozione in B2?

«Sicuramente è stata un'annata sorprendente perché siamo partiti con tante difficoltà dettate anche dalla pandemia. Quando vinci però non è mai una cosa calcolata. Ci vuole sempre un pizzico di fortuna e programmazione. Credo sia una delle vittorie più eclatanti che io possa ricordare. Non era un momento facile per la mia carriera e la promozione è stata la linfa necessaria per poter ripartire. Grandi meriti vanno comunque ad Alessandro perché ha sì trovato terreno fertile, ma ha inserito lui il concime nuovo. Come? Curando ogni minimo dettaglio con una passione grandissima che non gli permette di lasciare mai niente al caso».

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